periodo: 30/10/2013 - 16/02/2014
curatore: Paolo Jorio, Ciro Paolillo
presso: Museo del Corso Fondazione Roma
S. Gennaro, protettore della città di Napoli è il santo più famoso al mondo con oltre venticinque milioni di devoti e in virtù di questo suo ineguagliabile prestigio preziosi doni sono stati elargiti al Santo da regnanti, nobili e dalla popolazione.
Così una mostra unica e di straordinario impatto allestita a Roma negli spazi della Fondazione Museo del corso, presenta per la prima volta questo patrimonio intatto mai violato nel corso di 700 anni conservato presso il Museo del Tesoro di San Gennaro a Napoli.
Sopravvissuto a spoliazioni e a vendite per finanziare le guerre si presenta oggi in tutto il suo splendore grazie alla tutela della Deputazione della Real Cappella del Tesoro, organizzazione laica che, incaricata nel 1527 di sovraintendere la costruzione della Cappella dedicata al Santo nel Duomo di Napoli, ancora oggi ha il compito, attraverso una rappresentanza di dodici famiglie, di proteggere il tesoro. Grazie a capolavori di arte orafa come busti, statue, reliquiari, crocefissi, angeli, e gioielli di ogni genere, la mostra offre l’opportunità di scoprire la storia degli oggetti devozionali e della loro straordinaria manifattura che si evolve nel tempo, seguendo i gusti e le mode.
Tra i capolavori più celebri: la Collana di San Gennaro, in oro, argento e pietre preziose, realizzata da Michele Dato con aiuto di altri artigiani nel 1679, in soli cinque mesi, e la Mitra del 1713 in argento dorato, con 3326 diamanti, 164 rubini, 198 smeraldi e 2 granati. Quest’ultima è stata commissionata dalla Deputazione per essere posta sulla sommità del busto del santo nel corso della processione nell’aprile del 1713, è stata creata nel cuore della città, presso l’Antico Borgo Orefici, costituito dai regnanti angioini, in cui tra i molti talenti si distinse il maestro orafo Matteo Treglia. La precisa scelta simbolica delle pietre, alcune delle quali provengono addirittura dalla lontana America Latina, è stata effettuata per rispondere ad una necessità di rappresentazione chiara e di grande impatto e ciò è certamente è un altro elemento affascinate di quest’oggetto: si scopre così che “lo smeraldo rappresentava l’unione della sacralità del Santo con l’emblema dell’eternità e del potere, i rubini il sangue dei martiri e i diamanti il simbolo della fede inattaccabile”.
Prestigiosi i commettenti anche per alcuni dei pezzi più importanti della mostra: Ferdinando di Borbone, ad esempio, dona nel 1761 un Calice in oro, rubini, smeraldi, brillanti dell'orafo di corte Michele Lofrano, Gioacchino Murat, nel 1808, su indicazione dello stesso Napoleone omaggia il santo di un Ostensorio in argento e rubini, Re Ferdinado II nel 1831 invece offre una Pisside gemmata in oro, rubini, zaffiri, smeraldi e brillanti, Maria Teresa d'Austria, in occasione delle sue nozze, nel 1837, dona l'Ostensorio in oro con pietre preziose, perline, smalti, mentre Papa Pio IX nel 1949, offre un Calice in oro zecchino. Risale al 1931 il dono di Umberto di Savoia che, da poco trasferito a Napoli, fece realizzare dalla famiglia Ascione di Torre del Greco una Pisside in oro, corallo e malachite.
Insolito, infine, per il profano l’accostamento di moda in epoca barocca a Napoli tra corallo ed argento nella Croce in argento e coralli del 1707.
Una mostra da non perdere, per la qualità dei materiali e per il prezioso e accurato allestimento, unica nota i quadri parlanti risultano po’ fumettistici e non particolarmente adatti, anche in termini di fruizione in un contesto così ben studiato.
Museo Fondazione Roma
Palazzo Sciarra
Via Marco Minghetti, 22 - 00187 Roma (angolo Via del Corso)
telefono
Informazioni e prenotazioni Tel. +39 06 69205060 (dal lunedì al venerdì ore 9.00>18.00 sabato ore 9.00>12.30 chiuso domenica e festivi
orari
Lunedì ore 15.00>20.00 Dal martedì alla domenica ore 10.00>20.00 La biglietteria chiude un'ora prima
10/10/2017
Storica dell’arte e curatrice indipendente si è laureata in Storia dell’Arte Moderna all’Università “La Sapienza di Roma. Ha frequentato un corso di Perfezionamento in Museografia presso il [...]