Di sé dice con un certo vezzo “sono una modista”, consapevole di essere tra le rare rappresentanti di un mestiere antico espressione più libera di una moda che si evolve costantemente.
Così Silvia Ronconi conscia della preziosità del suo sapere gira l’Italia, si muove tra fiere e mostre selezionate di Artigianato Artistico, negozi e locali di tendenza, creando sul momento cappelli su misura e modellando il feltro ed altre fibre naturali e preziose sulla sua forma di legno.
Il mestiere e le capacità manuali ed artistiche vengono da lontano, da un mondo in cui la stoffa e il legno assemblate danno vita a fantastici personaggi, come le marionette e i burattini.
Proprio dalla sua pregressa esperienza nel mondo dello spettacolo, deriva la capacità di creare un equilibrio tra i materiali, sperimentazione e ricerca sono solo due passi naturali per chi sa spaziare con la mente.
Così dal teatro di figura approda alla modisteria e tra la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta, crea esemplari classici e originali per i migliori negozi italiani e del mondo e per molte delle più note firme della moda italiana di quegli anni, poi dal duemila per oltre dieci anni progetta e realizza collezioni haute couture per la storica maison Borsalino.
Il suo è uno stile sintetico che si può definire come un "minimalismo eclettico", in cui è il particolare a fare la differenza, quello stesso dettaglio che con discrezione conferisce unicità al cappello e a chi lo indossa.
La trasmissione del sapere e il coinvolgimento nel proprio lavoro di chi ammira le sue creazioni è un omaggio che tributa al suo pubblico mettendo in scena, in occasione degli eventi cui partecipa, una conferenza spettacolo sui materiali, gli attrezzi e le tecniche usate nella modisteria tradizionale. Quattro filastrocche fanno da prologo alla conferenza a cui segue una dimostrazione di lavoro nel suo piccolo laboratorio itinerante che è contemporaneamente luogo di lavoro e scenografia.
Solo così le persone possono comprendere il valore del modellare a mano su una testa di legno i tessuti scelti, rispettandone la morbidezza ed evitando il più possibile di utilizzare sostanze come colle o appretti.
Qui entra in scena talvolta anche la libertà del cappellaio, che si lascia andare alla fantasia creando dei veri e propri pezzi unici anche quando segue lo stesso modello.
La parola d'ordine è Huauh, il marchio delle sue creazioni, quel mix tra paura e meraviglia che denota quell'emozione intensa che l'artigiana trasferisce nei suoi manufatti seducendo i futuri acquirenti.
La sensibilità nel trattare il materiale e nel plasmare la forma sapendo chi abiterà in quello “spazio vuoto”, sono le prerogative di chi sa infondere un’anima alle sue creazioni, ideando per loro nomi evocativi come “Mai dire mai” o rendendo unico - come ama ricordare - quel “punto di congiunzione tra l'invisibilità dei nostri pensieri e il tangibile”.
Con le sue creazioni Silvia Ronconi partecipa da anni alla Mostra Internazionale dell’Artigianato di Firenze ed è stata invitata ad eventi come "Sensorium International Gran Gala of Surrealism".
10/10/2017
Storica dell’arte e curatrice indipendente si è laureata in Storia dell’Arte Moderna all’Università “La Sapienza di Roma. Ha frequentato un corso di Perfezionamento in Museografia presso il [...]
04/10/2018
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