Il Museo della Ceramica di Savona, inaugurato nel dicembre 2014 nei locali del quattrocentesco del Monte di Pietà - di proprietà della Fondazione A. De Mari, è stato realizzato con il contributo della Fondazione stessa e del Comune e fa parte del circuito MUSA, Civici Musei di Savona.
L’edificio, recentemente, restaurato risale al 1479 ed è stato realizzato per volere di Papa Sisto IV originario della città.
Grazie al progetto di recupero una parte del palazzo, contiguo alla Pinacoteca Civica, è stato dedicato alla conservazione e alla fruizione della collezione di ceramica ligure, eccellenza di un territorio in cui la produzione artistica ed artigianale esiste da secoli.
Circa mille opere di grande pregio realizzate tra il XV e il XXI secolo, selezionate dalle curatrici Cecilia Chilosi e Eliana Mattiauda rendono questo museo uno tra i più importanti musei d'arte ceramica nel mondo.
Nel museo sono esposte le raccolte di proprietà della Pinacoteca Civica - l'antica vaseria dell'Ospedale San Paolo, la prestigiosa donazione del Principe Boncompagni Ludovisi e i pezzi donati o in deposito alla Pinacoteca a partire dal 2011 (raccolte Folco e Figliolia) – a cui si aggiungono le ceramiche acquistate nel tempo dalla Fondazione A. De Mari di Savona, come il corredo della farmacia Cavanna, la collezione Bixio e importanti opere tratte dalle edizioni della Biennale della Ceramica, realizzate da noti artisti e designer contemporanei.
Il percorso si articola su quattro livelli ed è organizzato per singole raccolte, cui si alternano sezioni ordinate secondo una disposizione cronologica e tipologica.
Al secondo piano, dove ha inizio il percorso, tra i capolavori da non perdere si trova il sottocoppa con Il ratto di Europa (1721) del pittore savonese Gio Agostino Ratti. Nella stanza attigua si possono ammirare importanti pezzi di istoriato barocco, vasi biansati, piatti da parata ed eleganti sottocoppe che rappresentano il profondo legame tra pittura e ceramica nel Seicento.
Nella sala successiva sono allestiti pannelli di azulejos e laggioni dei secoli XV e XVI, destinati al rivestimento parietale e pavimentale. Da notare il cinquecentesco pannello figurato con guerriero e un grande contenitore a grottesche, il cosiddetto albarello, con ovali istoriati (San Giorgio e il drago, Marco Curzio e Muzio Scevola).
Segue una sala dedicata allo stile istoriato rinascimentale con il corredo dell'antica spezieria della farmacia Cavanna di Genova.
Nella sezione dedicata agli sviluppi degli stili tipici della maiolica ligure (orientalizzanti, barocco, fioritura della ceramica settecentesca) allestita all’interno di una scenografica struttura vetrata, sono esposti anche piccole plastiche e trionfi da tavola in maiolica, terraglia, biscuit e porcellana realizzati dall’artista savonese Giacomo Boselli.
Seguono: lo spazio con le ceramiche taches noires e nere e due sale con oltre duecento opere del Seicento e del Settecento, provenienti dalla collezione del Principe Arimberto Boncompagni Ludovisi e dalla consorte Rosella. Vi si possono ammirare tra gli altri: vasi, piatti, vassoi, sottocoppe e tulipaniere.
Al terzo piano, in una scaffalatura a parete, che ricorda una vera farmacia d’epoca, è esposta la fornitura dell'antica spezieria dell'Ospedale San Paolo di Savona, risalente al 1666, che costituisce uno degli esempi più significativi dello stile “orientalizzante a tappezzeria”, di grande interesse anche anche per le forme stesse dei contenitori, ben sette, differenti in base alla funzione che avevano.
Nelle sale attigue sono esposte, in ordine cronologico, opere dei primi decenni del XX secolo, che testimoniano l'aggiornarsi della produzione delle manifatture di Savona e Albisola e l’influenza delle arti decorative internazionali. In mostra servizi e oggetti di arredo dai tipici decori déco in terracotta verniciata sottovetrina e esemplari in maiolica mat, del secondo Futurismo (1930–1935), tra cui esempi della declinazione razionalista progettati da Nicolaij Diulgheroff, la serie dei “piatti del pane” di Berzoini e un grandissimo piatto di Ongaro. Completano la sala numerose opere tra cui la Deposizione di Sassu, il Cinghiale di Fancello e la Clessidra di Lorenzini.
Seguono le opere della seconda metà del Novecento realizzate dagli artisti che hanno lavorato a Savona e Albisola tra queste: le ceramiche di pittori e scultori quali Jorn, Lam, Capogrossi, Dova, Treccani, Antibo, Carlé e Lorenzini. Da notare l'imponente Albero di kaki di Maria Galfré.
Al quarto piano, in un open space, sono esposte le creazioni di più di una trentina di artisti e designer di fama internazionale quali ad esempio Bertozzi e Casoni, Michelangelo Pistoletto, Adrian Paci, Yona Friedman, Ugo La Pietra, Alessandro Mendini, Andrea Branzi, Pekka Harni e Franco Raggi.
Segue una zona in cuoi sono ospitate le opere di scultori del XX secolo tra cui: Arturo Martini e
Agenore Fabbri.
Al primo piano il percorso si conclude con le ceramiche dedicate alla devozione popolare, in particolare all'effige della Madonna di Misericordia, apparsa al Beato Botta nel 1536 nella valle di San Bernardo e un Presepe del ceramista Antonio Tambuscio.
Qui si trovano anche altre due sezioni: la prima con vasellami e complementi d’arredo della casa borghese dell’Ottocento con esempi neoclassici provenienti dalla donazione di Flavia Folco; la seconda presenta vasellame di destinazione popolare in terracotta verniciata gialla, ornato da semplici decori a spugnetta, frutto di una vasta produzione seriale nelle Albisole dal secolo XIX fino ai primi decenni del successivo.
Il museo presta, infine, una particolare attenzione all’innovazione e alla multimedialità proponendo ai visitatori alcuni strumenti multimediali ideati dal fisico Paco Lanciano.
Di grande suggestione la quadrisfera, una struttura che permette di assistere a una multiproiezione di filmati sincronizzati in un caleidoscopio tecnologico, grazie a un complesso gioco di monitor e specchi. Attraverso suoni e immagini l'allestimento narra la storia e gli sviluppi della ceramica ligure. Una vetrina interattiva ci consente, invece, di scoprire i diversi segreti della lavorazione della ceramica.
Il museo della ceramica di Savona è dotato anche di una sala conferenze e di un laboratorio per la didattica, che condivide con la Pinacoteca Civica.
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#2CERAMICS concorso fotografico
indirizzoPalazzo Gavotti, p.zza Chabrol, nn.1-2, Savona
telefono
019 8310256
musei@comune.savona.it
web
http://www.museodellaceramica.savona.it/
orari
lunedì, martedì, mercoledì 10.00-13.30 giovedì, venerdì, sabato 10.00-13.30 e 15.30-18.30 domenica 10.00-13.30
accesso per i disabili
si
biglietti
intero: euro 6.00 / ridotto (gruppi, convenzioni): euro 3.00 biglietto con visita guidata (per gruppi su prenotazione): euro 8.00 ingresso gratuito fino a 18 anni e oltre i 65 anni, studenti universitari, portatori di handicap.
10/10/2017
Storica dell’arte e curatrice indipendente si è laureata in Storia dell’Arte Moderna all’Università “La Sapienza di Roma. Ha frequentato un corso di Perfezionamento in Museografia presso il [...]