periodo: 23/10/2016 - 27/11/2016
curatore: Claudia Casali
presso: MIC, Museo internazionale della ceramica di Faenza
È aperta al MIC di Faenza Made in Japan. La scultura ceramica giapponese del XX secolo nelle collezioni del MiC un’altra grande mostra per celebrare il 150esimo anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia.
L’esposizione in cui sono presentate oltre cento opere, tra cui sculture in ceramica, stampe e fotografie, di diversi periodi storici è occasione per riscoprire l’importanza che la cultura giapponese ha rivestito per l’Europa a partire già dalla seconda metà dell’800.
La selezione dei lavori in ceramica realizzati dagli artisti giapponesi proviene dal MIC stesso e in particolare in parte da lasciti confluiti nella collezione permanente in deposito e in parte dalle passate edizioni del Premio Faenza, istituito nel lontano1932, e poi divenuto Nazionale nel 1938 ma che sin dagli anni Sessanta si è caratterizzato per una forte apertura internazionale che ha visto la partecipazione anche di moltissimi artisti nipponici.
Proprio da alcune partecipazioni di artisti premiati nel corso del tempo provengono le sculture proposte in mostra che costituiscono un prezioso e rappresentativo nucleo, “la più grande raccolta extra territoriale di ceramica giapponese” di opere del XX secolo.
Già da quelle prime esposizioni, come ricorda la curatrice e direttrice del Museo Claudia Casali, si potevano individuare due particolari modalità di espressione dell’arte ceramica giapponese legate rispettivamente alla ricerca sulla forma e sulla materia, secondo quanto suggerito dal Critico Yoshiaki Inui, e l’altra più legata ad una ricerca estetica prettamente scultorea.
Tra gli artisti più significativi Yasuo Hayashi nel 1972, Aki Matsui Toshio nel 1982, Sueharu Fukami nel 1985, il compianto Jun Nishida nel 2003, Tomoko Kawakami nel 2005, Tomonari Kato nel 2007 e Shigeki Hayashi, Eri Dewa e Tomoko Sakumoto nel 2011.
Le stampe
Non solo ceramiche in mostra ma anche una selezione di grande qualità costituita da 10 stampe di proprietà dal 2012 della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, in deposito al Museo di Palazzo Poggi di Bologna, ma originariamente raccolte dall'ammiraglio Manzoni nella prima metà del Novecento in occasione dei suoi frequenti viaggi in Oriente fino a quando negli anni sessanta la vedova non le vendette al collezionista di Carpi Carlo Contini.
La collezione oggi è costituita da oltre 500 stampe xilografiche giapponesi di alcuni autori celebri e di altri recentemente rivalutati. Tra questi Utagawa Kunisada (1786-1865), Utagawa Kuniyoshi (1797-1861), cui si aggiungono le pregevoli e rare stampe pubblicate a Ôsaka e un nuceo di stampe per l’infanzia.
Il Giappone contemporaneo nelle fotografie di Tomoko Goto
Completa questa vasta e interessante panoramica sul Giappone attraverso epoche diverse la serie di fotografie “Tokyo lost and found” dell’artista Tomoko Goto (1975). Immagini che ci restituiscono brani di realtà quotidiana urbana, con ritratti angoli della città e situazioni surreali e e inconsuete ai nostri occhi.
Eventi collaterali
sabato 26 novembre, alle 16.30, finissage della mostra con una conferenza sul fascino delle stampe giapponesi a cura di Alessandro Guidi, direttore del Centro Studi d'Arte Estremo-Orientale di Bologna.
Giornale di mostra edito da EMIL.
indirizzo
viale Baccarini 19
48018 Faenza (RA)
web
http://www.micfaenza.org
orari
mar-ven ore 10-13.30, sab, dom, e festivi 10-17.30.