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Mani: un travel book di turismo alternativo nelle botteghe artigiane italiane 26/05/2017 - Anna Maria Di Stefano

Mani - il cuore dell’artigianato italiano: un libro fotografico (e non solo!) per celebrare la bellezza dell’artigianato italiano, un travel book di turismo alternativo nelle botteghe artigiane, «il numero zero di un volume a tiratura limitata con storie di persone che amano il proprio lavoro, per far appassionare e far crescere l’attenzione verso questo patrimonio comune.
Una collezione di storie, ognuna delle quali è un tributo alla diversità e alla bellezza dell’Italia e degli italiani. Un viaggio emozionale che chiunque dovrebbe intraprendere alla scoperta dell’Italia più vera». Per cogliere l’essenza della pubblicazione niente è più adatto della presentazione di Andrea Miserocchi ed Eleonora Odorizzi, ideatori e realizzatori del progetto. Proprio loro, i due architetti con la passione per l’artigianato che hanno fondato Italian Stories, portale che mette in contatto i viaggiatori con gli artigiani locali prima online e poi direttamente con visite ai laboratori e con workshop pratici.
Anche se l’attività di Andrea ed Eleonora si svolge essenzialmente sul web e nonostante la loro familiarità col mondo digitale, l’idea del libro nasce da una loro profonda convinzione: «Crediamo fermamente che i libri siano oggetti senza tempo che permettono alle persone di sognare in qualsiasi momento». E il “senso” e il “perché” del volume si coglie ancora di più leggendo il Manifesto Programmatico di Italian Stories, pubblicato a pagina 5:

Crediamo che le storie più belle nascano dalle relazioni, dalla condivisione del sapere, dalla fiducia e dalla bellezza.Crediamo che ogni artigiano abbia dentro il suo laboratorio un pezzetto nascosto di Italia.
Un segreto che vogliamo raccontarti, e farti conoscere. Perché un Paese non si visita, un Paese si vive.

L’obiettivo? Quello «di trasmettere a più persone possibili questo incredibile patrimonio di conoscenze e saper fare troppo spesso dimenticato». (A. Miserocchi-E. Odorizzi)

Il libro è stato realizzato grazie ai fondi raccolti in una campagna di crowdfunding lanciata su Kickstarter, la piattaforma più famosa di finanziamento collettivo su web, ed è stato stampato nel novembre del 2016 in un’edizione bilingue (italiano/inglese), numerata, limitata a 365 copie: una per ogni giorno dell’anno. Gli ideatori del progetto non vorrebbero fermarsi qui: sperano, infatti, di trovare un editore interessato in modo che questo sia solo il primo di una serie di travel book.
Un bel volume fotografico dedicato alle storie di alcuni degli artigiani della community di Italian Stories.
Le immagini appartengono all’archivio digitale del sito, scatti effettuati dalla rete di storyfinder che, armati di macchina fotografica, si propongono ai maestri d’arte per realizzare il servizio fotografico con cui li presenteranno ai lettori del portale. Oggi parte di queste foto sono confluite nel volume Mani che presenta l’attività di 28 artigiani che vivono e lavorano nel nostro Paese.
Una pubblicazione voluta perché «il digitale è per sua natura così effimero e ad un certo punto ci è sembrato necessario dare una forma più tangibile, almeno ad una parte di questi scatti, per godere di tutta la bellezza che trasmettono» (A. Miserocchi-E. Odorizzi).
Quale la relazione fra il sito e il libro? Appare convincente la definizione del giornalista Paolo Casicci: «Se Italian Stories è il nuovo turismo italiano di qualità, Mani è il suo prezioso baedeker».

Nel corso di questo “viaggio di carta” lungo tutta la Penisola ci inoltriamo in un mondo vario, popolato da maestri ceramisti, artigiani della terracotta, del bucchero, della lana o del cuoio, cartai, calligrafi, miniatori, stampatori, liutai, fonditori, ramai, fabbri artistici, restauratori, orafi.
Sostiamo un po’ di più a Gubbio, a Venezia, a Firenze dove si concentrano varie produzioni d’eccellenza diverse fra loro: dalla tipografia al restauro, dalla lavorazione artistica del gesso a quella del bucchero; dell’arte di produrre merletti a quella della lavorazione del cappello di modisteria, solo per fare alcuni esempi.

Sfogliando le pagine del libro ci imbattiamo in personaggi che sembrano usciti dalle pagine di Alice nel Paese delle meraviglie: un’impiraressa che infila perle e perline di vetro veneziane (le conterie) con lunghi aghi dell’Ottocento; un remèr, che costruisce remi e forcole per le gondole; un battiloro, l’unico in Italia e forse in Europa, che trasforma lingottini d’oro e d’argento in sottilissime foglie battendo il metallo ancora a mano; un pipaio; un pittore ed editore di Tarocchi appassionato collezionista di antiche carte da gioco. C’è poi anche chi coltiva “sogni su misura” realizzando abiti storici e teatrali e chi fa rivivere i gesti di calligrafi e miniatori sulla scia degli antichi amanuensi che hanno dato vita a fiorenti e prestigiosi ‘scriptorium’.

Tante le leggende di questo mondo fatato: a proposito del feltro si racconta, ad esempio, che proprio perché non ha “un dritto e un rovescio” ha il potere di “ricongiungere il corpo all’anima”; dell’arte del merletto di Burano si dice essere stata inventata da una giovane che, avendo ricevuto in regalo un’alga marina proveniente da mari lontani, per conservarne il ricordo ne copiò esattamente i contorni e i trafori, creando un meraviglioso pizzo con semplice filo.

Quelli incontrati nel libro sono tutti artigiani del “fatto a mano”, dell’“irripetibile”, del “pezzo unico” che con le loro produzioni fanno riscoprire “il bello delle cose fatte bene e senza fretta”. La passione, la cura, la competenza, la concentrazione, l’abilità, la pazienza costante, l’allenamento quotidiano di gesti decisi e precisi, sono i denominatori comuni che li uniscono sia pure nella diversità dei loro manufatti.
Le loro botteghe, i laboratori, gli atelier - ambienti in cui le storie della tradizione si incrociano con la tecnica, la qualità e la creatività dell’artigianato contemporaneo - raccontano il fascino di arti senza tempo, per lo più tramandate per generazioni, spesso affinate in scuole di specializzazione. Infatti, anche se nella maggior parte si tratta di mestieri che si imparano “rubando con gli occhi l’arte del saper fare” da maestri affermati, molti degli artigiani di cui si racconta la storia hanno approfondito la competenza e le conoscenze con studi specialistici presso Istituti quali la Scuola d’Arte di Faenza, la Scuola di Alta Formazione per Restauratori di Roma, il Centro del Bel Libro di Ascona, la Civica Scuola di Liuteria di Milano, la Scuola del merletto di Burano.
Prima si inizia e meglio è. Per questo è fortunato chi ha imparato l’arte in famiglia. In un “gioco” che coinvolge “mano e pensiero” la passione e i sogni sono motori di idee e progetti, ma ci vogliono tenacia e forza di volontà per portarli avanti.
Per quando riguarda l’effettiva realizzazione del lavoro in sé dalle varie storie ci si rende conto che nella maggior parte dei casi i manufatti nascono dalle tecniche e dai macchinari della tradizione: in ambito tipografico si pensi, ad esempio, alla composizione a caratteri mobili, alla stampa al torchio tipografico, alle legature a mano; in quello della lavorazione dei metalli alla tecnica della “fusione a terra” vecchia di quasi tremila anni; in quello dell’arte orafa all’utilizzo di strumenti di lunga tradizione come “ciappole” “bulini” e “strozzi”. Meno di frequente, invece, per ottimizzare i tempi di produzione, l’artigiano realizza gli oggetti cercando un equilibrio tra la tradizione artigiana e l’implementazione di macchinari moderni.

Il volume è esaustivo anche nella descrizione del background da cui provengono gli artigiani presentati, soddisfacendo una curiosità di tipo antropologico: la maggior parte continua una tradizione familiare, a partire dalla bottega del bisnonno del maestro ceramista Amato Bontempo fondata a Rapino (CH) nel 1862. Alcuni sono approdati alla loro attività per…caso come Lucia D’Amato, artigiana della lana di Pergine Valsugana (TN) o il cartaio Giuseppe Traverso di Mele (GE); altri per… “contingenze storiche” come il pipaio Bertram Safferling di Bolzano che cominciò a coltivare la sua passione per le pipe negli anni Sessanta, nella comune che aveva fondato nel sottotetto di una vecchia fabbrica di cioccolato. Altri ancora hanno intrapreso il lavoro d’artigiano provenendo da una formazione completamente diversa: il remér Piero Dri di Venezia, ad esempio, è laureato in astronomia ma alla fine ha scelto per la sua attività le sue grandi passioni: la laguna e le barche. Alcuni si sono “reinventati” per superare la crisi economica come la sartoria Elisa Monaco di Pistoia: da sartoria specializzata in abiti da uomo ha differenziato la sua offerta realizzando abiti storici e teatrali. Per altri, infine, si è trattato di un “ritorno” come quello di Gaetano Rossi di Gubbio, esperto nella lavorazione del bucchero, che da architetto è tornato ad occuparsi del laboratorio di famiglia trovando nel binomio “ceramica-architettura” equilibri nuovi per la purezza e la linearità delle forme.

Il libro Mani è anche fonte di soddisfazioni e compiacimento, motivati dai riconoscimenti ottenuti a livello nazionale e internazionale dai lavori di questi artigiani. Molte delle loro produzioni sono visibili in varie parti del mondo: la foglia d’oro uscita dal laboratorio di Marino Menegazzo riveste l’angelo del campanile di San Marco e la sfera gigante che decora Punta della Dogana, simboli della sua città, Venezia; i manufatti di rame della Famiglia Navarini (Trento) brillano in tutto il mondo nelle cucine dei migliori chef, che amano utilizzare le loro speciali pentole in rame ricoperte di oro e argento; alcune creazioni di Gaetano Rossi sono state invece esposte a New York, in occasione del cinquecentesimo anniversario della scoperta dell’America, solo per citare alcuni casi.

È questo un libro di atmosfere, di meraviglie, di stupori, di emozioni: quelle che si provano nella consapevolezza di creare opere con il carattere di unicità.
E, nella ricerca e nell’individuazione di “antichi mestieri per nuovi lavori”, è una speranza per il futuro dei nostri giovani.

 

 
Caratteristiche del volume:

• Prodotto da: Italian Stories - Viaggia nella bellezza
• Finito di stampare nel mese di novembre 2016
• Edizione bilingue(italiano/inglese) limitata numerata di 365 copie;
• 144 pagine;
• più di 100 fotografie originali in alta definizione a colori;
• dimensioni di 22.5 x 27.5 cm in verticale;

Immagine
Anna Maria Di Stefano
01/01/2018
Esperta di discipline biblioteconomiche e di information retrival. Dopo la laurea in Lettere (Roma, Università degli Studi “La Sapienza”) ha conseguito il Diploma di Specializzazione di Paleograf [...]
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